mercoledì 16 ottobre 2013

La Svezia secondo Enrico



Dopo una lunga assenza, ecco un post scritto per questo blog dall'amico e collega Enrico Varrecchione, attualmente in Svezia, ufficialmente per frequentare un master postuniversitario, in realtà per seguire più partite possibili di calcio svedese (tutti i gusti sono gusti)


Da quasi dieci anni scrivo, è una malattia comune a molti, spesso contratta da bambini e resa ancor più fatale da passioni laceranti. La mia, come quella di tanti altri, è il calcio.
Diversi mesi fa sono stato ammesso ad un master in Svezia: questo significava fomentare un'altra delle mie passioni laceranti (il Nord Europa), ma inevitabilmente perdere di vista la possibilità di seguire in veste di inviato il campionato di competenza territoriale. Negli ultimi anni ero anche riuscito, grazie ad alcune radio con cui ho collaborato, a lavorare in stadi di Serie A e B. Tutto perduto? No. Anche in Svezia, in veste diversa, continuo a seguire il calcio da vicino. Sono qui da un mese e di aneddoti ne ho a paccate. Ho deciso, così, di stilare una classifica delle dieci cose da notare del calcio svedese.

10 ANNO SOLARE E' ottobre e mancano tre giornate alla fine del campionato. Il motivo, manco a dirlo, è che il campionato inizia a fine marzo, quando la temperatura media è di circa 15-20 gradi (a nord c'è ancora la neve, ma sono poche le squadre in grado di competere una volta superata Stoccolma) e finisce la prima settimana di novembre, a cui seguono due settimane di spareggi. Da qualche anno la federcalcio ha deciso di far giocare la Coppa di Svezia da settembre a maggio, una sorta di prova generale per spostare anche il campionato, ma francamente la vedo durissima.

9 CALCIO ESTERO Agli svedesi il calcio piace, ma non quello di casa propria. Nella maggior parte dei casi, se si chiede ad uno svedese la squadra per cui tifa, la risposta sarà inevitabilmente una squadra della premiership. Negli anni '90 andava di moda il campionato italiano, mentre fra gli svedesi con origini straniere non è raro incontrare simpatizzanti di squadre spagnole

8 FIKA No, non è quello che state pensando. La Fika è una specie di istituzione svedese, traducibile più o meno come ”Merenda”. Gli svedesi si trovano durante la pausa caffè, ne bevono a litri, accompagnandosi con gli onnipresenti dolcetti. Cosa c'entra col calcio? Prima della partita, durante l'intervallo e magari anche dopo, la Fika è d'obbligo. Anche allo stadio

7 STADI In Serie A (Allsvenskan), ma anche in B (Superettan), non è insolito trovarsi di fronte ad impianti modernissimi come la Friends Arena (AIK Stockholm), la Tele2 Arena (Djurgården e Hammarby), la Swedbank Arena (Malmö) o il rinnovato Gamla Ullevi (IFK Goteborg). Coesistono anche impianti al limite del dilettantistico, specie in seconda serie, come quello di Degerfors dove le tribune sono interamente in legno e spiccano le paratie in metallo che da noi abbiamo fortunatamente rimosso prima di Italia '90

6 POVERTA' Fermi tutti, la Svezia rimane uno dei paesi più ricchi al mondo, ma per una particolare legislazione le squadre locali sono delle associazioni a scopo di lucro limitato (in realtà la vera natura di questa definizione è oscura anche al sottoscritto) composte da soci più o meno come i club spagnoli. La tassazione è altissima e le rendite molto basse, gli stipendi dei calciatori sono molto più bassi che nelle vicine Norvegia e Danimarca. Gli sponsor sono quasi tutti della città di competenza, al massimo nazionali come nel caso di IFK (per un breve periodo addirittura sponsorizzati dalla coreana Kia) o dell'AIK. Difficile, se non impossibile, vedere uno sceicco qatariota da queste parti

5 TIFOSERIE Le più noiose d'Europa. I cori sono normalmente la ripetizione infinita del nome della squadra (Ö-re-bro, I-F-K, A-I-K) o i colori della squadra (svart-vitt, röd-vitt, svart-gul...) sotto diverse melodie. Si distinguono i tifosi di AIK e, soprattutto, Hammarby (15mila spettatori in Serie B). A Göteborg i derby sono attraenti, per il resto c'è solo l'IFK e solo quando le cose vanno bene, altrimenti è il deserto, più o meno simile la situazione a Malmö. Si sono registrati alcuni episodi di violenza, fra cui una partita sospesa quest'anno a Stoccolma (Djurgården-Syrianska) per una lattina lanciata addosso ad un giocatore e a Degerfors un guardalinee è stato colpito, probabilmente con una pistola ad aria compressa.

4 SQUADRE ETNICHE Non tutti lo sanno, ma la Svezia da decenni è un paese con un altissimo livello di immigrazione (soprattutto da Iran, Siria, Balcani e Palestina) ed un livello decisamente soddisfacente di integrazione (o almeno, meglio dell'Italia). Fra gli immigrati sono sorte moltissime squadre a rappresentare le rispettive comunità, le più note sono Syrianska e Assyriska, che condividono non poche cose: l'origine (entrambe le squadre sono formate prevalentemente da siriani cattolici), il campionato (l'anno prossimo giocheranno entrambe in B, ma sono già state in A), ma soprattutto lo stadio. E' come se la comunità albanese fondasse due squadre a sud di Roma e riuscisse a portarle fino alla cadetteria. L'anno prossimo in B potrebbe giocarci anche il Dalkurd, una squadra un tempo formata solo da rifugiati curdi a Borlänge, nel Dalarna. Nel caso non dovesse ottenere la promozione, giocherà comunque il derby contro il più titolato Brage, appena retrocesso dal Superettan

3 HOCKEY La competizione con l'Hockey è davvero alta. Sport invernale per eccellenza, attrae molti più sponsor del calcio e sforna i migliori talenti europei. E' netta la distinzione fra i tifosi di calcio e hockey. I primi ritengono i secondi violenti e poco interessati al fatto sportivo in sè, i secondi vedono i primi molto snob e noiosi

2 PARITA' SESSUALE In Svezia è raggiunta e forse anche superata. Troverete donne alla guida di autobus o camion, donne muratrici o comunque in altre professioni che siamo abituati a collegare alla sfera maschile. Il calcio femminile non fa eccezione: il campionato è meno seguito a livello mediatico, ma la nazionale fa sempre il pienone. Quest'anno si sono giocati gli Europei proprio in Svezia e l'eliminazione in semifinale contro la Germania è stata un'onta che a pochi è andata giù. L'idolo è il capitano della nazionale, Lotta Schelin. Si segnalano anche diverse giocatrici dichiaramente lesbiche, mentre fra gli uomini l'unico a fare coming out è stato Anton Hysen, in terza serie. Non vi è nuovo il cognome? E' figlio di Glenn, ex Fiorentina e Liverpool.


1 ZLATAN Tutto ruota attorno a lui. Venerdì sera, nonostante una partita sonnecchiosa, ha segnato il gol decisivo contro l'Austria portando la nazionale agli spareggi. Idolo per tutti? Non esattamente. Come dicevo, l'integrazione è un dato di fatto e per molti, soprattutto quelli nati da genitori stranieri, Zlatan è uno che ce l'ha fatta ad uscire dal ghetto di Rosengard e diventare qualcuno. Non è amatissimo proprio per il suo atteggiamento spaccone, poco il linea con il “lagom” (moderatezza) svedese e per la sua propensione a cambiare maglia per ragioni di portafoglio. Molti sono convinti che se la Bosnia fosse stata una nazionale più competitiva della Svezia avrebbe fatto un'altra decisione. Gli altri svedesi d'importazione” raccolgono più simpatie a livello umano.

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