venerdì 1 maggio 2015

Milan in vendita. Trent'anni dopo. -1

Trent'anni dopo, è tempo di cambiare. Il Milan avrà presto un nuovo proprietario, e con ogni probabilità, con gli occhi a mandorla. Ma mentre l'era di mister B. sta per finire, e quella (forse) di mister Bee si appresta a cominciare, può essere interessante fare un salto indietro nel tempo, a quell'inverno di quasi trent'anni fa.
Per quasi tutti gli storiografi l'avvento di Silvio Berlusconi al soglio rossonero ha un inizio certo (27 marzo 1986), ma i più attenti fanno iniziare l'era del Cavaliere dalla serata dell'11 dicembre 1985, la sera di Milan-Waregem.
Il Milan, allenato da Nils Liedholm, e presieduto da Giuseppe Farina detto Giussy (Gambellara, 25 luglio 1933), è tornato quell'anno a frequentare i palcoscenici europei.
Il presidente, grande intenditore di calcio, ma imprenditore scarsamente dotato a livello economico, ha provato a rafforzare la squadra affidandosi al proprio fiuto, e cercando un improbabile rilancio del suo pupillo Paolo Rossi, che con lui era nato superstar al Lanerossi Vicenza, ma che ormai è in parabola discendente, minato dalle ginocchia ballerine. Dovrebbe essere il Milan del Vi-Ro-Ha (dalle prime sillabe delle punte, Virdis, Rossi, Hateley) ma in realtà, quasi sempre e a turno, uno dei tre è in mutua. In UEFA, i rossoneri hanno cominciato male (sconfitta ad Auxerre 3-1), ma poi hanno eliminato i francesi rimontando 3-0 a San Siro, e nel secondo turno hanno piegato la Lokomotive Lipsia vincendo 2-0 a Milano e resistendo 3-1 al Zentral Stadion. Delle 15 possibili avversarie negli ottavi, il Waregem, squadra belga allenata da Haesaert e in cui giocano i nazionali Millecamps, Desmet e Veyt, è considerata in assoluto la più abbordabile. Un'idea che trova conferma nella gara di andata: il 27 novembre, nel minuscolo Regenboogstadion, i rossoneri giocano male, ma pareggiano 1-1 con un gol nel finale. "Repubblica" titola: "Audace colpo del solito Virdis".
Bortolazzi ha appena scoccato il tiro dell'1-0
Basta lo 0-0, a San Siro, per passare il turno. Ma va tutto a rotoli. Il Milan gioca male: sin dall'inizio il Waregem sfiora il gol a tu per tu con Terraneo, Millecamps coglie una traversa. Poi i rossoneri si svegliano, pareggiano il conto dei legni e passano con un gran tiro dal limite del giovane Bortolazzi.
Ma in chiusura di primo tempo, accade il fattaccio: al 42' Van Baekel si incunea al limite. Terraneo lo affronta tre-quattro metri fuori area, e lo sbilancia, Maldini spazza via la palla, il belga cade dentro l'area. Per l'arbitro è rigore, e il guardalinee ha la faccia tosta di confermare una delle decisioni più infelici nella storia delle coppe europee. Dal dischetto, Desmet pareggia. Nella ripresa, Veyt farà 2-1 eliminando i rossoneri e dando vita a una serata di guerriglia. In campo piove di tutto: arance, lattine, monete. Un guardalinee cecoslovacco è ferito alla fronte. 
E mentre mezzo stadio grida "Ladri, Ladri!", un gruppo piuttosto nutrito di ultras si porta sotto la tribuna d'onore e contesta violentemente Farina per la sua gestione societaria e gli acquisti deficitari compiuti in estate. 
Strano, a pensarci bene: in un momento come quello, la contestazione "di pancia" dovrebbe essere tutta per il direttore di gara.
L'arbitro si consulta con il guardalinee, ma concederà il rigore
Forse tutto prende un'altra piega se torniamo indietro a quasi due mesi prima. 30 ottobre 1985: il "Corriere dello Sport-Stadio" scrive che la Fininvest di Silvio Berlusconi ha comprato il Milan calcio grazie ad un'offerta di 24 miliardi, saldabili in 4 rate. Ma lo stesso giorno, con un comunicato ufficiale, la stessa Fininvest smentisce e afferma la propria “totale estraneità alle trattative per l'acquisto della squadra milanese”.
Una bufala? Può darsi. Come può essere straordinaria coincidenza il fatto che, proprio in quei giorni di fine ottobre, la Federcalcio, senza preavviso, mandi degli ispettori a controllare la contabilità del Milan calcio. Farina non è contento, ma il presidente FIGC, Sordillo, lo tranquillizza: "Nella contabilità del Milan non sono state riscontrate irregolarità sostanziali, ma solo formali".
Non è proprio così. Le casse rossonere non se la passano granchè bene. La liquidità è scarsa e anzi, ci sono debiti per 8-10 miliardi di lire con le banche. Però c'è Milanello, in garanzia, e c'è un parco giocatori di buon valore. Oltre ai campioni della prima squadra (dove Paolo Maldini è alla prima stagione da titolare), come Baresi, Tassotti, Evani, Di Bartolomei, Rossi, Virdis, Wilkins e Hateley, ci sono i giovani della Primavera: Costacurta, Ferron, Fusi, Zanoncelli e tanti altri. E poi, patron Giussy non sarà Rockfeller, ma ha un patrimonio comunque consistente. 
Insomma, la situazione è pesante, ma non compromessa. Ma quando Farina, mentre lo stadio grida "Ladri, ladri", sente che i cento facinorosi sotto la tribuna gridano "Berlusconi, Berlusconi", forse capisce di essere un pesce piccolo finito in un acquario dove ne circola uno molto più grande di lui.
Il 13 dicembre, intanto, è in programma l'assemblea degli azionisti...

Mercoledì 11 dicembre 1985 - Stadio "S.Siro", Milano
Coppa UEFA, Ottavi di Finale, gara di ritorno

MILAN-WAREGEM 1-2
RETI: 38° Bortolazzi, 42°rig.Desmet, 67°Veyt

MILAN (4-4-2): Terraneo, Russo (76° Macina), P.Maldini, Tassotti, Di Bartolomei, F.Galli; Bortolazzi, Wilkins, Virdis; P.Rossi, Evani. All.: Liedholm
WAREGEM (4-3-3): De Coninck, De Craeye, Dekenne, Da Silva (89' L.Millecamps), Desloover, M.Millecamps; Gortz, Mauroo (46°Mutombo), Van Baekel; Desmet, Veyt. All.: Haesaert 
ARBITRO: Christov (CZE)

1-continua

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