giovedì 14 gennaio 2016

Jack Thomas,da numero 7 a ...007

Jack Thomas con la divisa del Newcastle
Come ala destra era a malapena un discreto giocatore. Ma se c'è una cosa che si può dire senza paura di sbagliare sul conto di Jack W.Thomas (Sacriston, County Durham, 189? - unknown place, 196?) è che aveva senso pratico. 
Lo dimostrò quando il destino lo chiamò alla prova più severa, quella che valeva una vita intera, nel corso della Prima Guerra Mondiale.
Come giocatore, Thomas, era cresciuto nello Spennymoor United, alternando l'attività calcistica con quella di minatore, per passare poi al Brighton & Howe Albion, divenne giocatore professionista con il Newcastle United, per cui fu ingaggiato nella stagione 1911-12. Disputò in bianconero una sola partita (1-1 con il Manchester City) e poi tornò nella Northern League a vestire nuovamente la maglia dello Spennymoor. Una carriera abbastanza anonima, che infatti non gli impedì di ricevere la cartolina precetto per il fronte, allo scoppio della Prima Guerra Mondiale.
Dislocato sul fronte occidentale, nell'ottavo battaglione Durham Light Infantry, in supporto all'esercito francese, nel 1915 cadde prigioniero allorchè la sua trincea fu conquistata, nel corso della Seconda Battaglia di Ypres, da un attacco in forze dei tedeschi, superiori per numero e mezzi. Insieme agli altri pochi superstiti, fu caricato su un carro bestiame e inviato, con un viaggio in ferrovia che durò oltre 36 ore, a un campo di prigionia in Germania, dove visse alcuni mesi fra stenti e privazioni.
Jack Thomas con la divisa dell'esercito
Qui le cronache riportano che abbia cercato una prima volta di darsi alla fuga. Insieme ad alcuni francesi (fra trincee e prigionia aveva imparato piuttosto bene la lingua) aveva scavato un tunnel con mezzi di fortuna, sfruttando le proprie conoscenze di minatore, ma poco prima che la galleria fosse completata per la fuga, il piano venne scoperto. Fu allora trasferito in un altro campo di prigionia, più a nord. Qui, nottetempo, tentò nuovamente la fuga insieme ad altri quattro prigionieri, ancora una volta di lingua francese, con il solo aiuto di una bussola, che aveva ricevuto nascosta in una fetta di torta che gli era stata inviata dall'Inghilterra. In qualche modo i cinque riuscirono a raggiungere la vicina Olanda e da lì Thomas trovò modo di riparare in Inghilterra.
Ma le disavventure non erano finite: appena rimpatriato fu arrestato, imprigionato e interrogato dal controspionaggio, che temeva che la sua evasione fosse stata in realtà favorita dai tedeschi, in cambio del suo impegno a passare informazioni. Realizzato che si trattava di una vera fuga, e colpiti dal suo senso pratico, fu nuovamente arruolato, ma stavolta con un ruolo di spia. Approfittando della sua conoscenza del francese, fu inviato in Francia come agente con compiti di spionaggio e controspionaggio, sotto la copertura di un impiego da portuale. Da numero 7 del Newcastle a... 007 al servizio di sua Maestà.
Le sue tracce si perdono con la fine della guerra. Di certo non tornò a fare il calciatore: probabilmente, la sua carriera nei servizi segreti proseguì progressivamente. A fare luce sulla sua storia, è stato lo scorso anno lo storico inglese Paul Joannou, che al momento sta lavorando ad un libro sulle vicende dei giocatori del Newcastle che parteciparono alla Prima Guerra Mondiale.

(Ndr: stavolta il post non è risultato di un'indagine, ma poco più che mera compilazione. La fonte principale è questa. Le informazioni sono state integrate con alcuni dati reperiti su siti calcistici inglesi)

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